Addio allo smart working? Cosa cambia dal primo luglio
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Direttore: Alessandro Plateroti

Addio allo smart working? Cosa cambia dall’1 luglio

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Tra poco meno di tre mesi cesserà di esistere il diritto per i più fragili e per i genitori di figli piccoli di lavorare da casa.

Addio allo smart working? Questa la paura che sta crescendo man mano che ci si sta avvicinando alla data del primo luglio. Il motivo è semplice: dopo il 30 giugno scadrà il diritto per i più fragili e per i genitori con figli d’età inferiore ai 14 anni di lavorare da casa. La misura – i cui benefici sono molteplici – che ha permesso alle occupazioni di svolgersi in modo “smart” è nata in Italia nel 2020, con il lockdown dovuto alla pandemia di Covid. Questa riforma è stata poi prorogata fino a fine febbraio per i lavoratori fragili. I genitori con figli piccoli, invece, sono già esclusi dalla possibilità di contribuire da casa dallo scorso dicembre: possono farlo solo se il partner non benefici di sostegni al reddito.

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Cosa succederà?

Cosa succederà, quindi, dal primo luglio? Tecnicamente, i lavoratori dovranno tornare in presenza ma in sostanza dipenderà dagli accordi fra aziende e dipendenti. Non sono comunque da escludersi nuove proroghe a questi diritti da parte del governo, come già accaduto in passato. Garantito, in ogni caso, quanto presente nell’articolo 18 della legge 81 del 2017 e dal Dlgs 105 del 2022: i datori di lavoro devono riconoscere priorità alle richieste di lavorare da casa da parte di chi ha gravi disabilità o ha figli con meno di 12 anni o con handicap.

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ultimo aggiornamento: 24 Maggio 2023 9:41

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